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Acquaverde Costruzioni S.r.l. nell'ottica di una costante attenzione alla salute e sicurezza fisica dei suoi dipendenti e delle maestranze impiegate nei cicli produttivi nei suoi cantieri, ha deciso di adottare un modello aziendale che pianifichi e dia certezza dei comportamenti e delle azioni da parte di tutto il Team, coinvolgendo nei processi di responsabilità e decisionali tutte le figure messe in campo nei singoli cantieri.

La rilevanza dei rischi infatti, sia industriali che di compliance, sottesi alla gestione della sicurezza, in termini di probabilità di accadimento, ma anche e soprattutto in termini di impatto e velocità di propagazione dell'evento, rende questo tema un ambito di assoluta attenzione per qualsiasi impresa, e soprattutto per quelle come la nostra, che operano nel settore delle costruzioni.
Ne è conseguita la necessità di predisporre ed adottare un sistema organizzativo e di controllo adeguatamente pianificato, costantemente monitorato, riesaminato ed adattato alla realtà aziendale, nell'ottica del miglioramento continuo e della mitigazione dei rischi e, al contempo, di garantire che tale sistema integri i crismi di idoneità ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa della società.

Obiettivo – questo − particolarmente sfidante, alla luce della complessità e continua evoluzione del panorama normativo, di natura sia cogente che tecnica, della capillarità del rischio infortunistico nell'ambito dei processi aziendali, e della conseguente poliedricità dei fabbisogni di controllo che ci si chiede di soddisfare.

Tradizionalmente, alla domanda di assurance le imprese hanno risposto mediante l'istituzione di nuove funzioni o compliance programs specifici per circoscritte aree di rischio. L'affollamento dei soggetti deputati alla vigilanza e la conseguente difficoltà a garantire dei sistemi di controllo interno e gestione dei rischi che ne è derivata stanno spingendo negli ultimi anni le organizzazioni aziendali a rivedere l'assetto ed il disegno complessivo dei controlli interni, nell'ottica dell'integrazione. L'obiettivo che noi ci siamo prefissi è di sistematizzare i diversi livelli di controllo: ciò al fine di utilizzare in maniera maggiormente efficiente ed efficace le risorse disponibili, essendo la nostra realtà aziendale di dimensioni flessibili in relazione ai lavori acquisiti.

Questo obiettivo si è reso necessario per evitare confusione nelle attribuzioni e al contempo migliorando la qualità dei controlli interni, in termini di copertura e profondità, rispetto agli specifici rischi.

Analogamente, la strutturazione di un adeguato Sistema di gestione della salute e sicurezza del lavoro può essere considerato come precondizione per un idoneo Sistema di Controllo Interno.

Anche il Legislatore ha fatto proprio questo approccio olistico; infatti, nell'ottica di semplificare le complesse procedure di adeguamento da parte delle società ai requisiti di cui al Testo Unico della Sicurezza (il d.lgs. 81/2008 e sue successive modifiche e integrazioni), ha voluto fornire alle imprese indicazioni puntuali sui requisiti di idoneità per la costruzione di Modelli organizzativi ex d.lgs. 231/2001 perché possa ottenersi il beneficio dell'esenzione dalla responsabilità; segnatamente:
  • sono stati introdotti elementi cogenti del Modello organizzativo ulteriori rispetto alle ben note condizioni di idoneità ed efficacia di cui agli artt. 6 e 7, d.lgs. 231/2001;
  • è stata conferita rilevanza giuridica a norme di natura squisitamente tecnica cui le imprese, su base volontaria, possono decidere di uniformarsi, introducendo una presunzione relativa di idoneità dei Modelli che, per i requisiti corrispondenti, siano definiti conformemente alle Linee guida UNIINAIL o al British Standard OHSAS 18001:2007;
Le novità normative sopra citate impongono alle imprese di operare complesse scelte organizzative al fine di contemperare contrapposte esigenze:
  • da un lato, vi è l'opportunità di sfruttare al meglio le attività già svolte per l'istituzione e il mantenimento dei sistemi di gestione della sicurezza, sviluppando sinergie tra i diversi soggetti ai vari livelli coinvolti nella relativa attuazione;
  • dall'altro, vi è l'esigenza di rispettare le distinzioni sostanziali tra Modello organizzativo ex art.30 d.lgs. 81/2008 ed i Sistemi di gestione, anche e soprattutto per la corretta operatività delle attività di vigilanza che li riguardano.
Al fine di affrontare la complessità dei problemi sopra posti in evidenza, le imprese possono rinvenire risposte operative chiare nelle linee guida per la redazione dei Modelli organizzativi predisposte dalle associazioni di categoria in ossequio alle previsioni dell'art. 6, comma 3, d.lgs. 231/2001.

Quanto sopra è stato da noi recepito, adattando e armonizzando le indicazioni fornite dalle linee guida all'operatività della nostra società tenendo presente le caratteristiche precipue dell'impresa e l'effettiva esposizione al rischio specifico del settore delle costruzioni, dalla complessità in rapporto alle dimensioni organizzative della nostra società e dall'area geografica in cui operiamo. L'ultima revisione delle linee guida, emessa a marzo 2014, previa valutazione di idoneità da parte del Ministero di Giustizia, ha provveduto ad adeguare il precedente testo del 2008 alle novità legislative e giurisprudenziali e alla prassi nel frattempo intervenute, e ha fornito importanti indicazioni su temi di attualità, quali ad esempio il coordinamento dei servizi di assurance in un'ottica di compliance integrata.

Coerentemente con dette linee guida, la nostra società si è soffermata sull'analisi dei passaggi delle Linee Guida che attengono ai sistemi di prevenzione e gestione dei rischi in tema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Particolare attenzione è stata dedicata all'esigenza di garantire la razionalizzazione e sostenibilità del nostro sistema di prevenzione.

Analogamente all'approccio sinergico seguito dal Legisltatore, che ha reso complementari nell'art. 30 del Testo Unico della Sicurezza la disciplina prevenzionistica del d.lgs. 81/2008 con quella della responsabilità amministrativa degli enti e ha conferito rilevanza giuridica alle norme tecniche di riferimento.

Le Linee Guida, dalla loro lettura, ci hanno infatti suggerito di adottare una sistema di gestione della sicurezza che sia complessivamente rispondente alle prescrizioni imposte dal d.lgs. 81/2008 (al fine di eliminare o minimizzare i rischi di malattie professionali e infortuni) e dal d.lgs. 231/2001 (per ridurre ad un livello "accettabile il rischio di una condotta deviante dalle regole poste dal Modello organizzativo) essendoci, una comunanza di obiettivi programmatici tra il Sistema di Gestione della Sicurezza e il Modello 231, tuttavia distinti sono i fini ultimi che tali sistemi rispettivamente perseguono. Il primo, infatti, è volto al miglioramento continuo delle prestazioni aziendali in termini di salute e sicurezza, tramite una chiara definizione dei processi e il continuo raffronto e misurazione dei risultati ottenuti rispetto alla politica dell'organizzazione, agli obiettivi, ai vincoli tecnici, alle prescrizioni legali e ai regolamenti interni dell'organizzazione.

Viceversa, scopo ultimo del Modello di organizzazione e gestione ex art. 30, d.lgs. 81/2008 è minimizzare il rischio di condotte che configurino violazioni penalmente rilevanti (ai sensi degli artt. 589 e 590 c.p.) delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell'igiene e della salute sul lavoro. Il focus, quindi, non è sui rischi insiti nel ciclo produttivo, che possono determinare l'evenienza di infortuni; ma su un'adeguata formalizzazione e proceduralizzazione dei processi decisionali dei soggetti che nell'ambito dell'organizzazione sono tenuti, ai diversi livelli, all'adempimento degli obblighi giuridici richiamati dalll'art. 30, comma 1, T.U.S. tramite l'adozione delle necessarie misure di prevenzione e protezione.

Infatti e non a caso le Linee Guida concludono evidenziando che i requisiti di idoneità dei Modelli ai fini dell'esclusione della responsabilità da reato della società non sono del tutto corrispondenti a quelli richiesti per ottenere le certificazioni dei sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro.

Al riguardo, la Circolare del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali datata 11 luglio 2011 chiarisce che, oltre alla istituzione dell'Organismo di Vigilanza, l'ulteriore requisito non corrispondente, non ricompreso, cioè, negli standard UNI-INAIL o nel British Standard OHSAS 18001:2007 richiamati dall'art. 30 T.U.S., attiene all'adozione da parte delle organizzazioni aziendali di un adeguato sistema disciplinare per condotte non conformi.

Anche su detti aspetti si è incentrata la nostra attenzione per introdurre la responsabilità ma soprattutto l'attenzione da parte del personale coinvolto nei processi, coinvolgimento che un corretto sistema di prevenzione dei rischi deve contenere, stimolare e far crescere nelle coscienze dei singoli e nei comportamenti di tutti, in quanto un'azione errata del singolo può portare a gravi danni per Lui stesso ma anche per chi gli sta vicino nel ciclo produttivo.

Tutto ciò e' stato declinato ed adattato alle specifiche finalità di prevenzione, mitigazione e controllo dei rischi–reato e costituisce l'obiettivo di riferimento per la strutturazione ed organizzazione dei diversi livelli di controllo.

Inoltre, si è cercato di porsi anche il problema attinente alla tutela dell'ambiente, tale distinzione non rileva in merito alla fase di progettazione di un sistema di prevenzione e controllo dei rischi 231.

Coinvolge, piuttosto, alcuni specifici aspetti e segnatamente:
  1. l'ambito di assessment e verifica: se per i reati dolosi può essere focalizzato su circoscritte aree o settori a rischio (attività sensibili), per i reati colposi deve essere esteso alla totalità delle aree aziendali;
  2. la definizione del rischio accettabile: come già accennato, in particolare il concetto di elusione fraudolenta può essere validamente applicato ai reati dolosi nella determinazione della entità delle misure di prevenzione richiedibili all'organizzazione.
Tale soglia di accettabilità presuppone infatti che la violazione del Modello sia frutto di un aggiramento volontario dei presidi approntati dalla società, idoneo a forzarne l'efficacia. Viceversa, per i reati colposi l'elusione fraudolenta appare incompatibile, data la mancanza e/o irrilevanza, per la configurazione della fattispecie, della volontà dell'evento lesivo da parte di chi commette la condotta criminosa. Per i reati colposi l'accettabilità del rischio deve essere diversamente modulata e ricondotta agli obblighi ed adempimenti specificamente prescritti dalle normative di riferimento; La responsabilità amministrativa della società rispetto alla rilevanza dei processi decisionali: per i reati di natura colposa ci si è focalizzati con l'attenzione, piuttosto che sull'evento, sulla condotta delle figure cui la legge attribuisce obblighi di controllo in virtù del ruolo e/o della mansione cui sono adibiti nell'ambito della nostra organizzazione.

Infine, le Linee Guida ci hanno consentito di delineare le componenti del sistema di controllo preventivo che dovranno essere attuate a livello aziendale per garantire l'efficacia del Modello; in particolare, per i reati colposi in materia di salute e sicurezza assumono rilevanza i seguenti protocolli di controllo:
  • la previsione nell'ambito del codice etico di disposizioni in materia di sicurezza e ambiente;
  • la definzione di una struttura organizzativa con compiti e responsabilità formalizzate, con riferimento particolare alle figure della sicurezza;
  • la formazione e addestramento del personale, al fine di assicurare la consapevolezza della importanza della conformità delle proprie condotte e dei rischi derivanti dalle mansioni cui si è adibiti;
  • la comunicazione e il coinvolgimento del personale, anche attraverso la consultazione periodica del RLS;
  • la mappatura e procedimentalizzazione dei processi aziendali, tenendo conto dei rischi per la sicurezza insiti in ognuno di essi;
  • la definizione di un sistema di monitoraggio delle prestazioni e di riesame.
I temi affrontati costituiscono una necessaria premessa, in un'ottica aziendale, per inquadrare correttamente i processi e le attività messe in campo per minimizzare i rischi e le responsabilità anche per preservare i nostri clienti da possibili rischi e garantire nel contempo, il rispetto dei tempi e delle modalità applicative di tutti i sistemi messi in campo per migliorare la sicurezza.

Acquaverde Costruzioni s.r.l. tra le sue priorità ha fissato l'obiettivo della sicurezza al primo posto! Non ci può essere un buon lavoro, senza una corretta sicurezza.
   

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